venerdì 12 ottobre 2018

Il Salumificio Paganoni a La Via dei Norcini


2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale e Anno del Cibo Italiano : la rete internazionaleBorghi d'Europa propone 11 Percorsi Internazionali, che toccano oltre 20 Paesi e Regioni Europee,
indicando beni culturali e vie del gusto sovente inediti e poco conosciuti.
Nei Colli di Conegliano, a Santa Maria di Feletto,i giornalisti e i comunicatori della rete hanno
presentato il Percorso Internazionale, La Via dei Norcini.
Si è partiti dalla Valtellina, dalla bresaola del Salumificio Paganoni di Chiuro-
Dalla Granbresaola ai salumi della tradizione valtellinese, in ogni prodotto racchiudiamo il nostro sapere e la nostra esperienza.Con una cura attenta,  le materie vengono selezionate tra i migliori capi delle migliori razze provenienti da tutto il mondo, in particolare dall’Europa e dall’Italia. Vengono lavorate artigianalmente per valorizzarne al massimo il sapore. Senza fretta, il tempo completa l’opera, così che il prodotto possa maturare e accogliere le note di sapore uniche delle ricette.  Il Salumificio Paganoni è un’azienda orientata al miglioramento continuo.Alle scorciatoie e agli artifici preferisce l’impegno costante, il sacrificio e la pazienza



La Macelleria Loris di San Vito al Tagliamento ha offerto in degustazione il proprio salame friulano tradizionale e il musetto.L'Agriturismo al Capretto di San Vendemiano ha deliziato i palati con le sopresse ( con le due versioni, con o senza filetto).Semplicemente straordinario il Prosciutto Istriano di Tignano (Crogazia), una combinazione unica di carne di altissima qualità, di una ricetta speciale, arricchita con sale marino e aromi naturali, essiccato esclusivamente al vento di bora. Tagliato a fette sottili rappresenta tutta  la bellezza della semplicità e l'unicità dell’Istria, che si scioglie in bocca e seduce con il suo fragrante profumo





 Dalla speciale unità d'informazione di Milano di Borghi d'Europa due indicazioni di 'visita' :
Il Museo del prosciutto e dei salumi di Parma, o più comunemente Museo del prosciutto di Parma, è un museo etnografico dedicato al prosciutto e agli altri salumi di Parma, collocato all'interno dell'ex Foro Boario in via Bocchialini 7 a Langhirano, in provincia di Parma.
In una fetta di Oltrepò lombardo, la dove la pianura lascia gradatamente spazio alle cime dell'Appennino che dominano in tutto il loro splendore l'alta alle Valle Staffora, è stato realizzato  
un museo unico in Italia: quello del Salumiere.
E in questa fetta di provincia di Pavia dove il salame è il prodotto di eccellenza non poteva che nascere questa struttura che ormai divenuta un punto di riferimento per gli appassionati del  
Salame di Varzi e non solo.Inaugurato nel mese di settembre del 2013 il Museo del salumiere
è stato voluto e realizzato da Angelo Dedomenici alla frazione di Casanova di Destra, nel
Comune di Santa Margherita di Staffora.



domenica 7 ottobre 2018

Borghi d'Europa a Conegliano : Ogliano,terra di Vini e di Ville Venete /1


I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d'Europa, in occasione delle
iniziative di informazione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale, hanno deciso di
realizzare a Conegliano e nella Sinistra Piave un percorso alla ricerca degli inediti del buon
e bello vivere.
Sono state individuate ben 16 tappe, che verranno 'toccate' in 16 settimane, con visite,interviste,
interventi della redazione multimediale, degustazioni e,ovviamente,le relative rassegne stampa.

Il primo tema affrontato :
OGLIANO,Terra di Vini e di Ville Venete
Il Percorso del Gusto
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Occorre riandare al 1990, quando ad Ogliano ,Edoardo Marcon (che aveva ereditato
una azienda agricola dal padre Angelo), si convinse che i salumi di casada di propria
produzione erano non soltanto buoni, ma che valesse la pena di proporli ai consumatori.
Così l’allevamento di maiali si è trasformato in una azienda a ciclo completo.

Oggi nell’attività vi è anche il figlio Simone che continua nel solco tracciato da
Edoardo.
Ma vediamo un po’ quali sono i ‘segreti’ del successo.
Anzitutto la qualità delle carni. Una lavorazione del tutto artigianale,rafforzata
dalle conoscenze e dal sapere della storia.Nessun utilizzo di conservanti.
Per una produzione che comprende la sopressa (con filetto o senza) : i salami
(con o senza aglio),l’ossocollo e sottocosta.
“ Ultimo nato in casa Marcon il salame a punta di coltello, con lardo tagliato a dadi,
pepe macinato a grana grossa, così come la carne.Il risultato ; un salame ‘rustico’
che viene apprezzato dalla clientela.”

Ma ‘i’ Marcon sono assai conosciuti anche per la porchetta, che spopola nelle feste
rionali,nelle sagre, nei bar, nelle osterie,nei ristoranti.
Vi è poi lo spaccio di casa, che apre nel fine settimana,per le famiglie e per i privati.


Così i giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d’Europa hanno deciso di
degustare le delizie di casa Marcon, nella vicina Trattoria da Alice, in quel di
Ogliano. L’Osteria, gestita da mamma Alice e da sua figlia Marta, esiste da più
di cent’anni ed era conosciuta come la Osteria dae Mattane (forse il nome, forse
un sopranome per indicare la geniale bizzarria di chi gestiva il luogo).
La trattoria era chiamata anche dei 3 Venti, per via di una singolare confluenza
di tre flussi d’aria, che una meticolosa ricerca ha saputo indicare e nominare
( ve n’è traccia nelle etichette delle bottiglie di prosecco di casa Zardetto).
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 Alice propone una cucina che sa di storia.
Tutti i piatti della tradizione veneta trovano qui la loro celebrazione naturale.
“ I prodotti che utilizzo sono tutti del territorio. Le erbe e gli ortaggi bio sono
del mio orto. I vini fanno riferimento alle rive di Ogliano e della nostra zona.”
Poi vi è lo stile comunicativo, la semplicità diretta, che restituisce l’atmosfera
delle antiche osterie.
“ I salumi dei Marcon sono ovviamente tra le nostre scelte. Il pane che
utilizziamo è quello del Panificio di Paolo Santin di Scomigo. L’ombra che
sorseggiate è della Cantina Lucchetta di Ogliano”.
Meglio di così i viandanti del gusto non potevano trovare…...

I Percorsi della Fede a Santa Maria di Feletto


Chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria

Chiesa parrocchiale
Questa chiesa risale alla seconda metà del XV secolo, quando è già documentata come parrocchia. Nel 1754 subì le modifiche che le diedero le attuali forme.
Esternamente si presenta con una facciata a capanna terminata da timpano; è aperta da un portale affiancato da due finestre rettangolari. Sulla sinistra si erge il campanile, struttura cinquecentesca, con bifore, orologio dipinto sul lato nord e cuspide, aggiunta nel tardo Settecento.
All'interno sono custodite alcune delle ultime opere di Giovanni De Min (1859), nonché una pala d'altare del 1665, di autore ignoto, rappresentante I Quindici Misteri del Rosario, la Vergine Maria e i santi Caterina da Siena e Domenico.
Davanti alla chiesa si apre una terrazza racchiusa da tredici alti pioppi e rivolta sui colli di Susegana e Pieve di Soligo. A nord della chiesa sorgono una vecchia borgata rurale e la casa canonica.

Capitello della Madonna del Caravaggio

Affresco nel capitello
All'inizio del viale che conduce alla chiesa sorge un capitello di buone dimensioni, dedicato alla Madonna del Caravaggio.
Esternamente presenta un pronao sovrastato da frontone e sostenuto da due colonne doriche. Internamente un affresco moderno di grandi dimensioni, dislocato sopra l'altare, rappresenta la Vergine benedicente inserita nel paesaggio felettano (con la chiesa di Santa Maria sullo sfondo).

Oratorio della Madonna di Lourdes

Sulla strada che collega il centro di Santa Maria con quello di San Pietro, sorge un oratorio consacrato nel 1918, durante l'invasione tedesca, come ricorda una lapide in esso affissa.
Si caratterizza per una facciata a capanna decorata con rosone al centro e terminata da un campanile a vela. Internamente l'altare è inserito in una grotta contenente una statua della Madonna di Lourdes.
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Conegliano : i Percorsi della Fede a Ogliano


Chiesa di Santa Maria Assunta

Campanile e abside della chiesa
La chiesa parrocchiale, dedicata all'Assunzione di Maria, è l'edificio sacro più importante di Ogliano, posto sul punto più alto, dove sorge assieme al campanile, al cimitero e alla sala parrocchiale.
L'attuale chiesa è una ricostruzione avvenuta nel 1779, in luogo di una cappella preesistente già dal XV-XVI secolo.
La semplice facciata a capanna, ornata solo da un piccolo rosone inserito nel timpano e, sopra il portale, da un bassorilievo col leone di San Marco, si rivolge verso un ampio panorama godibile dall'antistante terrazza, che spazia su Vittorio Veneto, Scomigo, Colle Umberto, Castello Roganzuolo e sulle Prealpi Bellunesi. Dalla parte absidale invece si vedono i colli di Conegliano e i dintorni di Formeniga.
All'interno, ad un'unica navata, sono custodite opere pittoriche degli artisti veneti Silvestro Arnosti, Pietro Antonio Novelli e di Giovanni De Min.

Oratorio della Santissima Trinità

Oratorio della Santissima Trinità
Sulla strada che collega Ogliano e la Calpena al Menarè e a Castello Roganzuolo, si trova un oratorio dedicato alla Santissima Trinità, da cui deriva il toponimo della zona in cui sorge.
La prima costruzione ha inizio il 2 febbraio 1497, quando il nobile Nicolò Doglioni, cittadino coneglianese, chiede al vescovo di Ceneda Nicolò Trevisan, suo parente, il permesso di costruire a proprie spese "pro pia religione et divozione" una cappella su un suo terreno "in villa de Oiani" ed inaugurato nel 1550 dall'allora vescovo (rif.to Biblioteca Diocesana di Vittorio Veneto).
L'oratorio attuale è una ricostruzione novecentesca, con facciata a capanna caratterizzata da una finestra a mezzaluna inscritta in un ampio timpano e da un portale rettangolare, sopra il quale è dipinta la scritta Sanctissimae Trinitati; sul tetto è presente un piccolo campanile a vela a una sola apertura.

Conegliano : Ogliano,Terra di Vini e di Ville Venete


Casa canonica

La Casa canonica di Ogliano è una villa veneta del XVIII secolo, in posizione panoramica, rivolta verso i colli della Calpena, vicino al Casino Piamonte.

La facciata si compone di più parti: un corpo centrale, caratterizzato da tre livelli con portale e monofore a tutto sesto, al piano nobile con mascherone e parapetto metallico, e terminante in timpano; due ali laterali simmetriche di due piani con monofore rettangolari, più un ammezzato.
Non mancano gli annessi rustici, che constano di diverse parti ubicate sul lato destro e sul retro dell'edificio padronale.

Casino Piamonte

Casino Piamonte
Il Casino Piamonte è una villa veneta situata all'imbocco di via Santissima Trinità, sul dolce pendio che scende dal centro di Ogliano verso la Calpena.
Si tratta di un edificio nobile risalente al XVIII secolo, di due piani più ammezzato: di particolare interesse è la forometria, con il piano nobile abbellito centralmente da trifora a tutto sesto con balaustra; l'ammezzato presenta una serie di sei monofore ovali, poste poco sotto un sottile cornicione.

Villa Maresio detta Palazzo delle Anime

Villa Maresio


Villa Gera Amadio Maresio è una villa veneta del XVII secolo, situata sui piccoli rilievi della Calpena, nel contesto perlopiù agricolo dell'area al confine con San Vendemiano e Monticella, dove sorgono anche Villa Lippomano e Villa Paccagnella.
Si tratta di una delle ville più suggestive dell'area, intorno alla quale nei secoli scorsi è nata una curiosa leggenda, da cui è derivata la denominazione "Palazzo delle Anime".

Villa Gera detta Palazzo degli Angeli

Villa Gera degli Angeli
Risalente al XVIII secolo, il cosiddetto Palazzo degli Angeli è una villa veneta inserita in un complesso rurale e situata in località Caselonghe in via Mangesa, all'incrocio con via Monte Nero, che la collega con il colle della chiesa.
Di particolare valore architettonico è il corpo centrale, oggi restaurato, caratterizzato similmente alle altre ville della frazione, da una parte rialzata al centro e timpanata: la forometria di questa parte dell'abitato è costituita da tre monofore a tutto sesto al piano nobile e al secondo piano, mentre al piano terra un portale rettangolare è collegato al giardino da una piccola rampa di gradini; le aperture delle due ali sono rettangolari; va segnalata la presenza di un cornicione dentellato.
Il resto del complesso, adiacente a quello descritto e sviluppato in lunghezza (richiamando il toponimo Caselonghe), è composto da diversi edifici di due o tre piani, la cui struttura è quella dell'architettura rustica tradizionale dei colli di Conegliano.


Le carni della Fattoria Terra Amica a Borghi d'Europa

In una delle nostre (beate) soste presso l’Osteria La Postina di Santa Maria
di Feletto, ci siamo chiesti da dove Zeno si fornisse per le carni.
Domanda non peregrina, perché ormai ci sembra che questo alimento fondamentale
per la nostra salute provenga talvolta più dalle botteghe dei calzolai che …..
E’ vero, la suola delle scarpe è un buon riferimento ironico. Ma non troppo…,
se pensiamo agli sforzi e alla passione che molti allevatori onesti infondono
nel loro lavoro.
Ecco come siamo arrivati alla Fattoria Terra Amica a Mareno di
Piave. Luca dell’Armellina e la splendida moglie Maria Luisa, ci raccontano
una storia che ha solide tradizioni familiari e che , con l’avvento dei giovani, ha
saputo previlegiare la produzione di carni di sicura eccellenza.
“ Tanto per cominciare abbiamo aderito al disciplinare della Regione Veneto QV
(Qualità Verificata). E' il sistema di qualità che la Regione del Veneto ha istituito con la legge regionale n. 12/2001 "Tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli, dell'acquacoltura e alimentari di qualità", per qualificare le produzioni agroalimentari e offrire maggiori garanzie ai consumatori.
Il marchio è di colore verde per i prodotti vegetali, rosso per le carni, blu per quelli di acquacoltura e azzurro per i prodotti lattiero-caseari.Il marchio QV è di proprietà della Regione del Veneto e può essere concesso in uso agli operatori che ne fanno richiesta.La conformità dei prodotti al disciplinare di produzione della legge regionale n. 12/2001 viene verificata da organismi di controllo privati autorizzati dalla Regione.”
Dall’alimentazione al benessere degli animali, al pascolo nelle malghe in zona di montagna,
alla macellazione ‘soft’, tutto è pensato e garantito in termini di qualità vera ed autentica.
“ Poi- commenta Luca-, vi è il periodo di frollatura, che è un po' come la stagionatura del buon vino. Frollatura che normalmente dura venti giorni, ma che nella nostra azienda viene portata
anche a trenta e più giorni.”

Come annota Assunta Susanna Bramante : “Appena subito dopo l’abbattimento dell’animale, il muscolo va incontro naturalmente a irrigidimento a causa di tutta una serie di cambiamenti biochimici e fisici, che rendono la carne non ancora edibile perché troppo dura.Per questo
motivo il muscolo necessita di un tempo di ‘maturazione’ per trasformarsi nella carne che
tutti noi conosciamo, sufficientemente tenera e appetitosa. A questo proposito si parla di “frollatura”, che è un periodo di riposo e di stagionatura in ambiente controllato, durante
il quale sfruttando i processi chimico-fisici naturali che avvengono spontaneamente
post-mortem, si modifica la struttura del muscolo al fine di conferirgli le caratteristiche che vengono considerate tipiche della carne. Affinché ciò avvenga in sicurezza e per evitare l’essiccamento, lo sviluppo di microrganismi e la conseguente putrefazione, è fondamentale
tenere la carne in celle frigorifere ad una temperatura tra 0 e 4 gradi, con umidità relativa
dell’85-90% e ad areazione adatta e costante. La bassa temperatura, l’alta umidità ed una
corretta areazione sono condizioni imprescindibili per un processo controllato che trasformi gradualmente il muscolo in carne.”

Ecco perché le carni alla Osteria La postina, semplicemente, sono buone.
Tanto da convincere i difficili palati dei giornalisti e dei comunicatori della rete
internazionale Borghi d’Europa ad inserire l’azienda agricola Terra Amica nei
percorsi di informazione de ‘2018 Anno Europeo del Patrimonio Cunturale’ e
Anno del Cibo Italiano.
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sabato 6 ottobre 2018

La visita all'Agriturismo il Capretto

La rete internazionale Borghi d'Europa ha realizzato nei primi giorni di settembre a Santa Maria di
Feletto, due giornate di informazione sui temi dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
I giornalisti e i comunicatori della rete hanno individuato 16 temi sui quali insistere per i percorsi
d'informazione, che hanno come filo logico comune il fatto di essere 'nascosti' o semplicemente
meno conosciuti.
Conegliano e dintorni sono stati esplorati con curiosità e attenzione, sia per gli aspetti dei segni
della storia, che per le vie del gusto. Questo blog è il 'risultato di questo specialissmo viaggio del
buon e bello vivere.


La visita all'Agriturismo il Capretto

Ci aveva incuriosito non poco quel cartello all’uscita dell’autostrada a Conegliano :
agriturismo al Capretto, menù contadino.
In tempi sospetti in cui i valori della genuinità sono talvolta posti al servizio di atti-
vità che solleticano la memoria senza per questo proporne i contenuti, non potevamo
che realizzare una delle nostre solite visite gustose.
L’occasione : il 2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale e Anno del Cibo italiano.

Così ci siamo seduti in una bella e ariosa sala, un servizio cortese ha preso la nostra
comanda, che si è orientata subito su di una amatriciana e un buon piatto di ossobuco.
La pasta e il suo commento hanno giustamente fatto una degna fine : con la scarpetta,
a sottolineare il gradimento. L’ossobuco, commentato con uno splendido sugo di
pomodoro di casa, non ha fatto che completare al meglio la visita.

Cinzia Dario e la sua famiglia hanno saputo proporre nel loro casolare ‘ripensato’
una linea di cucina semplice, dove il richiamo alla contadinità non è un vezzo, ma
il vero riferimento alla realtà aziendale.
Il Capretto offre anche ai suoi visitatori le verdure stagionali del proprio orto, i salumi
di ‘casada’ dai sapori decisi e ben definiti.


“Nella nostra azienda -racconta Cinzia-, alleviamo diverse specie animali: capre tibetane,
conigli,cavalla, anatre, faraone, tacchini, polli e maiali.Diamo particolare attenzione alla dieta dei nostri animali: un giusto equilibrio di cereali e del buon fieno sono le basi fondamentali per la loro crescita. Oltre alla fattoria coltiviamo anche:viti Prosecco D.O.C., patate, fagioli ,pomodori, zucchine, radicchio ,insalata,asparagi, melanzane,
peperoni, verze , broccoli ecc..”
L’agriturismo Al Capretto propone menu’ alla carta sempre diversi, ogni giorno si possono trovare piatti tipici della zona, al fine settimana su prenotazione abbiamo lo spiedo, carni in tecia come il capretto, coniglio, polli ruspanti, anatra nostrana, oca ecc… anche per asporto. Non mancano antipasti misti con affettati e formaggi anche di capra, piatti vegetariani e primi piatti.
La rete internazionale Borghi d’Europa ha così inserito il Capretto nella speciale lista dei locali
del previlegio, per questo 2018 benedetto!

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