Spesso l’attività finanziaria viene bollata come desiderio di lucro egoistico.
Esiste però un settore della finanza che mette le persone e l’ambiente al centro dell’attività d’investimento e dell’attività creditizia e che quindi vale la pena di esplorare perché può essere una importante leva economica per una pronta ripresa, una volta che, auguriamoci presto, avremo sconfitto questo dannato virus che ci sta affliggendo, bloccando ogni attività economica.
Di questa specifica impostazione sostenibile dell’attività finanziaria ci aveva già parlato in occasione del primo numero di questa nostra pubblicazione Laura Panizutti, consulente finanziaria e patrimoniale di Conegliano (TV). Abbiamo perciò pensato di rivolgerci a lei per un approfondimento dell’argomento, particolarmente in relazione alla difficile condizione economica del Paese.
“Esiste in effetti tutto un settore della finanza che mette le persone e l’ambiente al centro dell’attività dell’attività creditizia e d’investimento – ci ha risposto - Essa comporta un’accurata e attenta valutazione su come e dove allocare le risorse, in base a precise valutazioni etiche e morali, oltre naturalmente ad un’attenta valutazione del rischio.
Questa è la finanza etica e mutualistica, basata sul principio della solidarietà soprattutto in campo sociale ed economico. Tale impostazione si è diffusa prevalentemente nelle economie avanzate con lo scopo di includere, nel mondo finanziario stesso le categorie sociali più fragili, permettendo loro l’accesso al credito.
Quando poi la finanza etica persegue uno sviluppo sostenibile, ovvero un programma etico di investimenti che tenga conto del benessere delle future generazioni, tutelando anche l’ambiente naturale allora la finanza diventa veramente sostenibile”.
- E come si può sviluppare questa attività nello specifico contesto economico attuale?
Il momento storico che tutti noi stiamo vivendo, rappresenta un cambiamento epocale, nel quale la nostra vita è davvero cambiata da un momento all’altro; queste condizioni, sviluppatesi a seguito della pandemia, hanno impattato prima di tutto sulla salute delle persone ed inevitabilmente sul lavoro mettendo in ginocchio in particolare il comparto turistico, della ristorazione, dello spettacolo e della cultura, che sono alla base dell’identità del nostro Paese. Tutta la filiera turistica, dalla capacità di una località di accogliere e ospitare i turisti alla ristorazione, dai tour Operator alle agenzie di viaggio, ai servizi spiaggia ecc.; tutto il settore è fermo e sull’orlo di una crisi irreversibile.
Ma pensiamo un momento: quanto può valere l’emozione che scatena dentro di noi l’ascolto di un concerto dal vivo? Oppure l’attesa di un nuovo film da vedere all’interno di una sala cinematografica? O l'emozione di vedere da vicino un’opera d’arte all’interno di un museo? Sono cose veramente importanti e solo ora che ne abbiamo consapevolezza. Vorrei inoltre ricordare lo stato d’animo di tutti gli operatori e le operatrici che rischiano di perdere la propria attività professionale, il proprio patrimonio di competenze. Se ci renderemo conto del valore di tutto ciò, che rischiamo di perdere, capiremo quanta importanza e quanto contributo prezioso rappresenti per la nostra nazione Nazione questo capitale umano e comprenderemo che non potremo assolutamente rischiare di perderlo rimanendo indifferenti a quanto sta succedendo”.
E come si potrà concretamente intervenire per prevenire questa perdita irreparabile?
”Il ruolo che hanno Banche, Società di gestione del risparmio, Assicurazioni e tutta la finanza, è determinante per incidere in maniera importante sulla ripresa degli apparati più fragili e nello stesso tempo “motori dell’economia”, così da indurre tutte le aziende finanziarie a rivedere il proprio core business in un’ ottica sostenibile.
Credo che in un contesto delicato come questo, i protagonisti in ambito finanziario debbano essere sostanzialmente 2: da una parte la finanza etica, senza dimenticare i componenti base della finanza stessa (quello che definiamo intermediazione bancaria: raccolta di denaro e di conseguenza il credito) , ma dando vita ad un approccio diverso, con nuovi valori di riferimento: la persona anziché il capitale, l’idea e non il patrimonio, la giusta remunerazione dell’investimento e non la speculazione.
In questo modo gli investimenti verranno attentamente selezionati oltre che sulla base dei rendimenti realizzati anche in considerazione dell’impatto sociale ed ambientale che i Progetti di investimento hanno, mettendo al centro della propria operatività la responsabilità sociale ed ecologica degli investimenti stessi, incoraggiando anche l’innovazione digitale.
Se queste risorse, poi, contribuiranno alla realizzazione di nuovi progetti, aiutando concretamente tutti i settori più’ fragili, allora potremo dire che finanza etica e quindi sostenibile, può diventare attori chiave per rilanciare la crescita economica
Il secondo protagonista, ma non meno importante, è la Famiglia. Bisogna potenziare l’educazione finanziaria, partendo dalla scuola. L’educazione finanziaria è fondamentale proprio in un momento di crisi quando le persone potrebbero cedere inconsapevolmente a scelte irrazionali, compromettendo così le scelte finanziarie fatte per il raggiungimento dei propri obiettivi pianificati nel corso del proprio ciclo di vita.
Il risparmio è una componente fondamentale nella vita di ciascuna famiglia, contribuisce alla crescita di uno Stato e alla sua crescita economica. Molto spesso però questo risparmio è stato “tradito”, non dimentichiamo tutti i casi eclatanti che dimostrano, la natura sbagliata di certe scelte finanziarie puramente speculative.
La tutela per il risparmiatore richiede delle regole severe, nonché sanzioni certe, per banche e per tutti gli intermediari, ma ciò non può esonerare il risparmiatore da un adeguato livello di autoresponsabilità.
La direttiva dell’Unione Europea MIFID (Markets in Financial Instruments Directive) è volta proprio a questo: a disciplinare i servizi di investimento ma anche a consapevolizzare e informare adeguatamente l’investitore. Oggi, più’ di ieri, per lo stesso risparmiatore (e quindi per le famiglie) avere la possibilità e consapevolezza di finanziare iniziative sociali, progetti di crescita e di ripresa economica attraverso un’attenta selezione dell’investimento (con particolare riguardo al suo aspetto etico), lo rende responsabile moralmente e richiede una sua particolare attenzione al risvolto sociale che possono avere le sue azioni”.
Ringraziamo la Sig.ra Panizutti ed usciamo dal suo ufficio, fiduciosi che un nuovo afflato morale nelle attività economiche e finanziarie ci possa veramente salvare da questo disastro economico che ci minaccia.
Gianluigi Pagano
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